Cinzia Dell'Imperio

PSICOLOGA e PSICOTERAPEUTA

Scritto da Cinzia Dell'Imperio

fase2

Da quando il Covid-19 è entraro nelle nostre vite siamo stati costretti a riorganizzare la nostra quotidianità: smart working, didattica a distanza, spesa on line o code ai supermercati, quando ci andava bene, ma anche lutti di persone intorno a noi, nei casi più gravi.
Sono tante le emozioni vissute in questo periodo di isolamento, e tutte con un unico denominatore: la  paura. Paura del contagio, paura di perdere gli affetti più cari, paura per le attività lavorative, paura delle relazioni a distanza. Ma poi c’era la sensazione di sicurezza nel rientro a casa, quando ci toglievamo la mascherina e potevamo rilassarci.

E ora? Cosa cambierà ora con la fase 2? 

Potremo vivere un contesto sociale più ricco, rivedremo le nostre città più vive e in cui sarà più facile stabilire maggior contatto. Mantenendo sempre le precauzioni sin qui adottate.

Servirà,  ora più che mai, una certa flessibilità psicologica.  Con questa espressione si intende, secondo Russ Harris, medico e psicoterapeuta australiano esperto di gestione dello stress, “la capacità di adattarti a una situazione con consapevolezza, apertura e concentrazione e di intraprendere un’azione efficace guidata dai tuoi valori”. 

Ecco qualche consiglio pratico per fronteggiare le difficoltà del momento.

1. Fare spazio alle proprie emozioni e sensazioni spiacevoli.

Invece di cercare di reprimerle o allontanarle, proviamo a far loro spazio, proprio come siamo soliti fare nel giardino, per permettere ad una piantina di crescere meglio.

Per aiutarti a capire meglio,  prova a fare questo semplice esercizio: prendi un libro pesante e tienilo nelle tue mani, con  le braccia tese e allungate in avanti. Tienile così per qualche minuto, senti la tensione nei tuoi muscoli e percepiscine  la stanchezza. Riesci a parlare in questa posizione? Riesci a star seduto tranquillamente? No, sicuramente no. Ora, invece, lasciale andare e senti la rilassatezza. Prendi il libro e mettilo sotto il braccio, così come si portano a volte dei giornali. Riesci a parlare in questa posizione? Si, sicuramente sì. Ti pesa? La risposta sarà no. E la stessa cosa succede per le nostre emozioni spiacevoli. Se cerchiamo di reprimerle, faremo uno sforzo più grande del sopportarle. Proviamo invece ad accoglierle dentro di noi, a portarle con noi. Sarà più facile vivere questa fase così delicata.

2. Connettiti col momento presente.

Invece di rimuginare sul passato, su quello che non abbiamo fatto, sugli errori commessi da altri e che ricadono su di noi, sulle possibilità che ci siamo persi, o di proiettarti sul futuro,  sulle preoccupazioni per la fase che verrà e su quello che dovremo fare, prova a connetterti col presente,  è l’unica realtà che abbiamo. Concentrati e impegnati in ciò che stai facendo ora, nel tuo lavoro da casa, nella tua attività di progettazione, nella tua relazione e negli aspetti nuovi che stai trovando in essa.

3. Riscopri i tuoi valori

Se vuoi dare significato alla tua vita, comincia ad agire alla luce dei tuoi veri valori ed entra in contatto con essi. Questa quarantena ci ha permesso di conoscerci meglio, riscoprendo passioni, interessi, hobby, dimenticati da anni, che ci fanno star bene. E allora andiamo un po’ più a fondo, continuiamo a  chiederci cos’è che ci guida nelle nostre scelte, cos’è che vogliamo raggiungere, cosa vogliamo diventare. Voglio essere un buon padre? Una madre presente? Voglio aiutare gli altri? Voglio crescere professionalmente e fare carriera? È questo il momento del cambiamento. E i valori ci guidano tracciando la direzione della nostra vita, motivandoci a realizzare cambiamenti importanti.

Ci viene richiesta una grande flessibilità psicologica, un equilibrio interiore tra distanziamento fisico e bisogno di contatto sociale, tra la grande paura che i contagi risaliranno e un bisogno estremo di libertà, di correre per le strade e di riabbracciare tutti.

E allora costruiamocela, la nostra flessibilità psicologica, e ricordiamo che non ne esistono di preconfezionate, ognuno ne indosserà una, tutta sua, proprio come le mascherine che vediamo in giro. Costruiamo la nostra arma per fronteggiare il nemico comune, che è ancora qui, fra noi, e abbandoniamo l’artificiosa distinzione tra salute del corpo e salute mentale.

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